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Val d'Herens - Lago Dix

Domenica 28 giugno

Oggi sono da solo……ho provato a contattare Max e Mao ma hanno tutti e 2 degli impegni…ho cambiato da poco la moto e sono riuscito a farci solo un giretto quindi è li che scalpita nel box e mi chiama!!!!
Avevo in mente di dirigere le ruote verso la Valle D’Aosta ma essendo da solo, e non conoscendo bene le strade di quella zona, cambio meta.
Decido di chiamare mio cognato perché so che ha una gara di tiri nel Canton Vallese in modo di metterci d’accordo per incontrarci li.
Mi dice, però, che loro si sposteranno di li in mattinata per raggiungere la diga di Grande Dixence situata in Val D’Herence sopra Sion perché con la loro società hanno organizzato una visita che li porterà anche all’interno di essa e che poi mangeranno li.
Perfetto, mi dico, un posto nuovo da visitare e, visto quello che mi ha detto mio cognato riguardo alla strada da percorrere, penso proprio di riuscire raggiungerli per l’ora di pranzo così da poterci stare un po’ insieme prima di rientrare a casa io e di tornare a Ginevra loro.
Mi sveglio presto e parto verso le 07,45, l’aria è fresca ma non fredda….ci sta bene anche il giubbotto traforato.
Seguo la statale del lago D’Orta sino a Gravellona , proseguo per Ornavasso e li prendo la superstrada che mi porterà sino a sotto il Sempione.
Inizio l’ascesa con un certo timore reverenziale perché la moto ha un po’ più cavalli della precedente e devo ancora prendere le misure con accelerazioni e frenate; man mano che la strada si srotola sotto le ruote, però, inizio a prenderci confidenza e, conoscendo bene la strada, mi sciolgo un pochettino iniziando a divertirmi e a capire i pregi della mia cavalcatura.
Solita fermata in cima poi via verso la meta!!!
Arrivo “velocemente” (qui in Svizzera è meglio stare schisti con le velocità!!!! J ;-) ) sino a Sion e qui iniziano i “problemi”…….DOVE DIAVOLO SONO I CARTELLI CHE INDICANO STA BENEDETTA DIGA!!??!!
Non resta che fermarsi e chiedere e qui scopro che devo tornare un pezzetto indietro e passare sopra l’autostrada seguendo per Evolet (se si scrive cosi….ma la pronuncia è questa J ).
Anche le indicazioni per questo paese, però, non le vedo quindi…..altra tappa per chiedere……e qui mi dicono di seguire per Vex.
Finalmente trovo i cartelli e mi dirigo nella giusta direzione.
La strada è uno spettacolo……bella larga e piena di curve che si raccordano l’una all’altra tanto da sembrare un serpente che striscia…la moto va liscia come l’olio e io inizio proprio a divertirmi.
Raggiungo Vex ma non trovo nessuna indicazione per la diga quindi proseguo tenendo come riferimento i cartelli per Evolet ma dopo circa mezzora tre quarti d’ora nessuna traccia ne della prima ne del paese quindi mi fermo ad un bar per chiedere.
Scopro che devo tornare a Vex e prendere la prima strada a destra entrati in paese LL
Ritorno indietro di mezzora…..un’altra mezzora per arrivare alla meta……ora d’arrivo all’agognata meta…..13,30.
Mi guardo in giro ma non vedo la comitiva di mio cognato e nemmeno pullman targati Ginevra quindi deduco che siano, vista l’ora, gia ripartiti per il rientro.
La diga si staglia nel cielo sopra di me quindi penso che essere arrivati sin qui e non vedere la vallata da lassù sarebbe proprio un peccato.
Ci sono 2 modi per salire:
1) a piedi, ma tutto intabarrato da motociclista , con gli stivali ai piedi e vista l’ora non è il migliore o…
2)…..con la teleferica, veloce ma non va molto d’accordo con le mie vertigini!!!!!
Peroooooo……ci terrei propriooooo…….quindiiiii mi faccio coraggio……compro uno stemma della diga di quelli da incollare sui vestiti stirandoli, per ricordo, e una tortina al cioccolato, perché non ho mangiato e……MI COSTRINGO A SALIRE SULLA FUNIVIA!!!!
Una graziosa ragazza con marito e figlio nel passeggino, capito il mio disagio di stare “appeso” a quell’altezza cerca di aiutarmi dicendomi di non guardare giù e di guardare lei negli occhi piuttosto……quindi tra una risata e l’altra il tempo di salita vola via e sono FINALMENTE con i piedi a terra!!!!
Come pensavo la vista da lassù merita davvero…..faccio tutta la corona della diga sino in fondo poi torno indietro e inizio a camminare su un sentiero che costeggia il lago formato dalla diga.
A lato guardando sotto si può vedere sino a dove è arrivata l’acqua alla sua massima altezza e il sentiero è coperto, per alcuni tratti, da gallerie scavate nella roccia sulla quale si possono notare ancora tracce dei fori fatti per piazzare le cariche esplosive utilizzate per crearle. Il tempo è bellissimo e nonostante l’altezza, 2365 mt., si sta veramente bene….il silenzio e il panorama danno un bellissimo senso di pace e il cuore si apre a tutto ciò ma purtroppo la testa dice che è ora di rientrare.
Torno sulla teleferica, questa volta senza l’aiuto della ragazza L ma sopravvivo, e ritorno alla base della diga salto in sella alla moto e via sulla strada del rientro, questa volta senza perdermi.
Arrivo a casa alle 19,30 c/a con 400 e passa km sotto le ruote stanco ma felice.
Peccato non aver potuto condividere la giornata con gli altri ma ci sarà un’altra occasione per farlo!!!!
Qui ce li devo proprio portare…..questo è il mio ultimo pensiero di giornata.

Cartina


 





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